La Sandplay Therapy
La Sandplay Therapy
(o Gioco della Sabbia) è uno strumento psicoterapeutico
messo a punto da Dora Kalff nel Novecento.
Utilizzato sia con adulti
che con bambini, si basa principalmente sulle teorie junghiane, soprattutto sulla funzione trascendente (legata alla simbolizzazione) e sul processo di individuazione (la ricerca ed il raggiungimento della totalità psichica).
L’obiettivo
è liberare energie psichiche incapsulate o indirizzarle nella giusta direzione, permettendo di osservare “dal vivo” il mondo intrapsichico e le figure che lo abitano.
Il presupposto è che la psiche si esprime a prescindere dalla coscienza e l’inconscio non si esprime esclusivamente con sogni o altri fenomeni, ma anche costruendo liberamente delle storie o dando vita a delle immagini all’interno di una sabbiera, utilizzando figure, personaggi, oggetti di vario tipo.
Non essendo previsto un intervento diretto del terapeuta, che si limita ad osservare, non essendoci analisi o interpretazioni, vi è un accesso diretto all’inconscio
più profondo, collettivo, archetipico, immaginale, senza l’influenza dell’Io che potrebbe bloccare il processo.
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La Sandplay può essere praticata in
forma autonoma
o combinata con l’analisi verbale